Una delle prime cose che un futuro progettista si trova ad affrontare nell’arco della sua carriera scolastica, dai primi anni di liceo fino ad arrivare all’università, sono le piante di edifici pubblici e privati. Grandi o piccole che siano, le legge con una certa scioltezza come se leggesse un romanzo di cui conosce il finale.
Guardando una pianta sa già, nella sua testa, se le richieste del committente sono assurde o realizzabili. Ma, diciamolo, non tutti hanno questo “dono”, non tutti si rendono conto dell’effettivo spazio che hanno a disposizione guardando un semplice foglio di carta su cui è stampata la pianta in scala. Affidarsi ad un professionista in questi casi è sempre la soluzione migliore.
Guardando una pianta sa già, nella sua testa, se le richieste del committente sono assurde o realizzabili. Ma, diciamolo, non tutti hanno questo “dono”, non tutti si rendono conto dell’effettivo spazio che hanno a disposizione guardando un semplice foglio di carta su cui è stampata la pianta in scala. Affidarsi ad un professionista in questi casi è sempre la soluzione migliore.
Questa premessa per parlarvi dei piatti di Salvatore Spataro che riproducono le planimetrie di alcune chiese barocche siciliane. La collezione baroqEAT comprende 7 piatti in porcellana decorati con le piante in bianco e nero di sette chiese siciliane, quattro delle quali di Noto, città natale di Salvatore.
La ricerca in biblioteca ha permesso al designer siciliano di selezionare le chiese riprodotte sui piatti:
- Chiesa dei Padri Crociferi a Noto (Sr) (Paolo Labisi 1750)
- Chiesa di Santa Chiara a Noto (SR) (Rosario Gagliardi 1717)
- Chiesa del Carmine a Noto (SR) (su progetto di Rosario Gagliardi 1743)
- Chiesa della SS.Trinità a Noto (SR) (prima metà del ‘700)
- Chiesa dei SS.Cosma e Damiano ad Alcamo (TP) (Giuseppe Mariani 1721-1725)
- Chiesa dell’Addolorata a Niscemi (CL) (Silvestro Gugliara 1753)
- Chiesa di San Giuseppe a Caltagirone (CT) (Su progetto di Rosario Gagliardi).